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La Società, i Minori e le Istituzioni: quale futuro? 05/11/2011

Primo intervento: Presidente Prudenza FALLACARA

La sindrome di alienazione genitoriale (o PAS, dall'acronimo di Parental Alienation Syndrome) è una controversa ed ipotetica dinamica psicologica disfunzionale che, secondo le teorie personali dello psichiatra statunitense Richard A. Gardner, si attiverebbe in alcune situazioni di separazione e divorzio conflittuali non adeguatamente mediate.

 

« Un disturbo che insorge quasi esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli. In questo disturbo, un genitore (alienatore) attiva un programma di denigrazione contro l’altro genitore (genitore alienato). Tuttavia, questa non è una semplice questione di "lavaggio del cervello" o "programmazione", poiché il bambino fornisce il suo personale contributo alla campagna di denigrazione. È proprio questa combinazione di fattori che legittima una diagnosi di PAS. In presenza di reali abusi o trascuratezza, la diagnosi di PAS non è applicabile »

La PAS, secondo le teorie personali di Gardner, sarebbe prodotta da una presunta "programmazione" dei figli da parte di un genitore patologico (genitore alienante): una specie di lavaggio del cervello che porterebbe i figli a perdere il contatto con la realtà degli affetti, e ad esibire astio e disprezzo ingiustificato e continuo verso l'altro genitore (genitore alienato). Le tecniche di "programmazione" del genitore alienante, comprenderebbero l'uso di espressioni denigratorie riferite all'altro genitore; false accuse di trascuratezza, violenza o abuso(nei casi peggiori, anche abuso sessuale); la costruzione di una "realtà virtuale familiare" di terrore e vessazione che genererebbe, nei figli, profondi sentimenti di paura, diffidenza e odio verso il genitore alienato. I figli, quindi, si alleerebbero con il genitore "sofferente"; si mostrerebbero come contagiati da questa sofferenza, ed inizierebbero ad appoggiare la visione del genitore alienante, esprimendo, in modo apparentemente autonomo, astio, disprezzo e denigrazione contro il genitore alienato.

 

 

La "programmazione" arriverebbe, secondo Gardner, a distruggere la relazione fra figli e genitore alienato, perché i bambini arriverebbero a rifiutare qualunque contatto, anche solamente telefonico, con il genitore alienato. Perché si possa parlare di PAS, però, è necessario che l'astio, il disprezzo, il rifiuto non siano giustificati (o giustificabili) da reali mancanze, trascuratezze o addirittura violenze del genitore alienato

 

 

La PAS è oggetto di dibattito e ricerca, in ambito scientifico e giuridico, da quando è stata originariamente proposta da Gardner nel 1985; la sindrome non è infatti riconosciuta come un disturbo psicopatologico da parte della grande maggioranza della comunità scientifica e legale.

 

 

La PAS non è inclusa nell'attuale DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dell'Associazione Psichiatrica Americana) . Negli Stati Uniti, il concetto sotteso dal costrutto PAS sta evolvendo e, per sottolineare questa nuova fase, è stata proposta una differente denominazione e concettualizzazione: il PAD, Parental Alienation Disorder (in italiano "Disturbo da Alienazione Genitoriale"). Questa proposta, avanzata da William Bernet , è sintetizzata in un articolo pubblicato dall'American Journal of Family Therapy, numero 5 del 2008, il cui abstract recita:

« Nonostante il Disturbo da Alienazione Genitoriale (PAD) rappresenti una grave condizione di disagio mentale che affligge molti bambini e le loro famiglie, esso non è una diagnosi e non è neppure menzionato nel Manuale Statistico e Diagnostico dei disturbi mentali. Questo articolo, presenta argomentazioni per considerare il PAD come diagnosi: Il PAD è un esempio prototipico di patologia relazionale; la fenomenologia PAD è quasi universalmente accettata dai professionisti della salute mentale; il PAD è un costrutto valido ed attendibile. L'adozione dei criteri per il PAD stimolerà ricerche sistematiche e, questa stessa adozione, ridurrà l'abuso del concetto di PAD e migliorerà il trattamento dei bambini affetti da questo disturbo. »

 

 

In Italia la Sindrome di Alienazione Genitoriale è contemplata nelle "lineeguida in tema di abuso sui minori" delal "Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e del'Adolescenza (S.I.N.P.I.A.)", come forma di abuso psicologico.

 

 

Richard A. Gardner, nella sua teoria, propose di basare la diagnosi di PAS sull'osservazione di quelli che lui riterrebbe essere otto sintomi primari nel bambino.

  1. la campagna di denigrazione, nella quale il bambino mima e scimmiotta i messaggi di disprezzo del genitore alienante verso l'altro genitore. In una situazione normale, ciascun genitore non permette che il bambino esibisca mancanza di rispetto e diffami l'altro. Nella PAS, invece, il genitore programmante non mette in discussione questa mancanza di rispetto, ma può addirittura arrivare a favorirla.
  2. la razionalizzazione deboledell'astio, per cui il bambino spiega le ragioni del suo disagio nel rapporto con il genitore alienato con motivazioni illogiche, insensate o, anche, solamente superficiali. Ad esempio, come scrive Gardner: "non voglio vedere mio padre perché mi manda a letto troppo presto", oppure "perché una volta ha detto cazzo".
  3. la mancanza di ambivalenza è un ulteriore elemento sintomatico, per il quale il genitore rifiutato è descritto dal bambino come "tutto negativo", mentre l'altro genitore è visto come "tutto positivo".
  4. il fenomeno del pensatore indipendente indica la determinazione del bambino ad affermare di essere una persona che sa pensare in modo indipendente, con la propria testa, e di aver elaborato da solo i termini della campagna di denigrazione senza influenza del genitore programmante.
  5. l’appoggio automatico al genitore alienanteè una presa di posizione del bambino sempre e solo a favore del genitore alienante, in qualunque genere di conflitto si venga a creare.
  6. l’assenza di senso di colpaè il sesto sintomo: questo significa che tutte le espressioni di disprezzo nei confronti del genitore escluso, avvengono senza sentimenti di colpa nel bambino.
  7. gli scenari presi a prestitosono affermazioni del bambino che non possono ragionevolmente venirne da lui direttamente, come l'uso di parole o situazioni normalmente non conosciute da un bambino di quell'età per descrivere le colpe del genitore escluso.
  8. infine, l’ottavo sintomo è l'estensione delle ostilità alla famiglia allargata del genitore rifiutato, che coinvolge nell'alienazione la famiglia, gli amici e le nuove relazioni affettive (una compagna o un compagno) del genitore rifiutato.

 Altri quattro criteri diagnostici sono stati identificati in seguito.

Difficoltà di transizione nel momento in cui il figlio si separa dal genitore alienante per trascorrere il periodo di visita con il genitore alienato.

  1. Comportamento antagonistico o distruttivo durante le visite presso il genitore alienato.
  2. Legame patologico o paranoide con il genitore alienante.
  3. Legame forte e sano con il genitore alienato prima che intervenisse il processo di alienazione.
Conseguenze ipotetiche

Richard Gardner affermò che, a suo parere, l'instillazione incontrollata di PAS sarebbe una vera e propria forma di violenza emotiva, capace di produrre significative psicopatologie sia nel presente che nella vita futura dei bambini coinvolti. Tra queste conseguenze, incluse gravi processi psicopatologici quali:

  • esame di realtà alterato;
  • narcisismo;
  • indebolimento della capacità di provare simpatia ed empatia;
  • mancanza di rispetto per l'autorità, estesa anche a figure non genitoriali;
  • paranoia;
  • psicopatologie legate all'identità di genere

Decorso ipotetico

Secondo Gardner, come qualunque altra patologia anche la PAS potrebbe presentarsi, nel momento diagnostico, con differenti livelli di gravità (PAS di grado lieve; di grado moderato; di grado grave), a seconda dell'intensità e dell'efficacia della programmazione. Inoltre l'autore ipotizzò che a seconda di quanto appropriata sarà (o meno) la terapia scelta, la PAS potrebbe infatti evolvere:

    • nel senso risolutivo(scomparsa dei sintomi e remissione completa);
    • nel senso migliorativo(con sollievo sintomatologico e remissione parziale);
    • nel senso di una stabilizzazione(in costanza di gravità della sintomatologia);
    • nel senso peggiorativo(aggravamento della patologia, fino allo stato di “morte vivente” – Gardner - della relazione fra genitore alienato e figlio).

 

 

Articolo di Amy J.L. Baker dottoressa in Psicologia dello Sviluppo al Teacher College, columbia University di New York. E' ricercatrice presso il Vincent J. Fontana Center for Child Protection.

 

"Posso dire senza ombra di dubbio che alcune madri sono state e vengono rese vitttime dell'alienazione genitoriale. Credo che le madri che perdono i loro figli  in questo modo sono sopraffatte dalla vergogna e dall'umiliazione e preferiscono non rendere pubblica la loro storia. E' tempo per queste madri di uscire allo scoperto e condividere la loro esperienza...

Troppo spesso i casi di affido si trovano impantanati nella disputa sull'esistenza del problema, invece di concentrarsi su come risolvere l'alienazione e aiutare a risanare la relazione genitore - figlio."

 

Giornata di sensibilizzazione alla PAS

II 25 aprile è stato scelto come Giornata di Sensibilizzazione all'Alienazione Genitoriale, parte di una globale campagna di sensibilizzazione al riguardo della PAS.

L'idea fu introdotta in Canada da Sarvy Emo nel 2005, con la data iniziale del 28 marzo. Si passò all'attuale data nel 2006per ragioni di maggiore visibilità.

Prima del 2011, Bermuda, quindici stati federati americani (Maine, Connecticut, Florida, Indiana, Iowa, Kentucky, Montana, Nebraska, Alabama, Arkansas, Georgia, Maryland, Mississippi, West Virginia, Oklahoma), molti paesi e città del Canadahanno ufficialmente riconosciuto il 25 aprile come Giornata di Sensibilizzazione all'Alienazione Genitoriale.[23][24][25][26]

Nel 2011 i paesi che aderivano a questa giornata di sensibilizzazione erano i seguenti: Australia, Austria, Belgio, Bermuda, Brasile, Canada, Germania, Irlanda, Italia, Messico, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica CecaSingapore, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia

 

 

 

La Regione Liguria ha assunto già nel 2004 un provvedimento di indirizzo per i servizi sociali in cui nella classificazione delle forme di abuso era inclusa anche la alienazione parentale come abuso psicologico.

Nell’allegato A (“indirizzi in materia di maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale a danno dei minori”) alla delibera 1-10-2004 n. 1079 viene riportato, al punto 2, quanto segue:

2. Classificazione delle diverse forme di abuso.
a) maltrattamento;
b) patologia delle cure;
c) abuso sessuale;
d) violenza assistita di minori in ambito familiare;
e) violenza virtuale;
f) sindrome da alienazione parentale: stato psicologico manifestato da minori posti al centro di conflitti parentali con l’inibizione a frequentare uno dei genitori; emerge soprattutto nei casi di separazioni o divorzi conflittuali

Estratto delibera n. 1079 di data 1-10-2004 della Regione Liguria,  pag. 3