Il nuovo istituto - afferma Teodora Tiziana Rizzo, presidente della neonata INAMEF-nasce dopo anni di confronto e di studio con grandi professionisti dal cuore d'oro che trattano le controversie di Diritto di Famiglia con responsabilità, coscienza e rispetto per le emozioni di chi attraversa la delicata fase della separazione e del divorzio e di chi vive situazioni di conflitto. E' un onore per me-aggiunge la Rizzo- condividere questo progetto con tali professionisti che sono anche i soci fondatori dell'INAMEF. Fra gli obiettivi dell'INAMEF c'è anche quello di elaborare proposte di legge finalizzate al riconoscimento della figura del Mediatore Familiare e contestuale modifica del codice di rito, che, condivise con le associazioni maggiormente rappresentative, saranno oggetto di iter parlamentare. L'impegno dell'INAMEF sara' massimo affinchè nei fascicoli di separazione e divorzio non ci sia solo dolore e solitudine, ma dove i codici e le leggi possano essere interpretati anche e soprattutto con il cuore.
Quando una coppia entra nel tunnel della fase patologica del matrimonio o di una relazione, non necessariamente matrimoniale, ha poche vie di uscita, vede solo il buio, e spesso usa la violenza quale modello di comunicazione negativa.
Tengo a precisare che non voglio assolutamente deresponsabilizzare o assolvere chi usa violenza; le forme patologiche di violenza fisica, psichica, domestica, economica vanno assolutamente contrastate.
Non mi piace che si dica che sia solo la donna a subire violenza; anche l'uomo ne è vittima.
Non mi piacciono gli schieramenti uomini contro donne e viceversa, comprendiamo bene che non porta a nulla una guerra di genere.
Quando una coppia entra nella fase patologica del matrimonio?
In questi anni ho ascoltato diverse coppie. Posso affermare per esperienza acquisita che nella maggior parte dei casi nessuno nasce o vuole diventare violento ad esclusione dei casi patologici; violenti si diventa perché istigati !!
Sappiamo bene che nel momento in cui si contrae matrimonio prendono spazio all'interno del nucleo familiare altre figure, quali i rispettivi genitori, amici, fratelli ecc.
La fase più bella per una coppia è quella dell'innamoramento. Tutto è paradisiaco, si apprezza e si accetta tutto dell'altro, non rientra nel nostro immaginario che il nostro compagno/a possa avere dei difetti. Superata questa fase l'idealizzazione dell'altro inizia a scemare.
Se la coppia non è pronta e adeguatamente preparata con l'arrivo di un figlio nascono nuove priorità. Quindi, mentre in una coppia forte e pronta la nascita di un figlio rappresenta uno dei momenti più significativi della coppia, in un nucleo con lacune potrebbe rappresentare la confusione, lo smarrimento e spesso anche la fine.
E' nel momento in cui non ci si identifica più come coppia che nascono le prime incomprensioni, non va più bene nulla dell'altro, tutto è negativo, spesse volte manca quel coraggio nel chiedere aiuto, o meglio si chiede aiuto proprio a quelle figure parentali o amicali che spesso non hanno gli strumenti per aiutare la coppia ma che nella maggior parte dei casi la allontanano sempre di più insidiando schieramenti, esprimendo giudizi; di conseguenza, anziché offrire un contributo per alleviare il conflitto, lo alimentano e lo inaspriscono di più........
In quei momenti nessun parente, nessun amico può riuscire a comprendere qual è il vero reale bisogno della coppia!!
Di conseguenza, successivo passaggio, nella maggior parte dei casi suggerito spesso da parenti e amici, è quello, non di scegliere un bravo avvocato matrimonialista esperto in diritto di famiglia, bensì di scegliere un avvocato agguerrito, anche se tuttologo ma forte, vincente, che deve distruggere economicamente e moralmente chi fino a poco tempo prima era stato/a compagno/a di vita, padre o madre dei loro figli.
Vogliamo parlare del dolore che si arreca ai figli?
Siamo tutti chiamati in causa! Invito tutti ad una coscienziosa riflessione.
Prima di iniziare una guerra coniugale e legale, pensiamo bene alle conseguenze che andranno ad influire nella vita dei figli e sull'equilibrio psicologico della coppia stessa !!
Del dolore dei figli pochi se ne importano. I figli diventano strumento nelle mani di adulti egoisti, adulti concentrati sull'assegnazione della casa, sull'assegno di mantenimento, in lite per le cose materiali, ma i sentimenti dei figli? Loro vedono i propri figli come fonte da cui attingere notizie.
Spesso mi capita di ascoltare i minori; i minori hanno bisogno di essere ascoltati.
Sono molto delusi dagli adulti, mi dicono: “dottoressa il mio papà, la mia mamma mi stanca; quando siamo insieme papà mi chiede con chi esce mamma, cosa ha fatto, com'è il nuovo compagno; anche mamma mi fa le stesse domande; ma perché si comportano così? Io sto tanto male, parla tu al mio papà alla mia mamma. Ma possiamo ritornare ad essere una famiglia?”.
Ricordiamoci sempre che tutti i bambini oltre alla cura e all'istruzione hanno il pieno diritto di vivere sereni e felici, ma forse più di qualche adulto questo diritto lo ha dimenticato.
Ritengo l'Istituto della mediazione Familiare un prezioso strumento di prevenzione di violenza intrafamiliare.
A tal riguardo vorrei condividere con gli illustrissimi parlamentari qui presenti oggi l'importanza, evidenziata nel DDL che a breve presenteremo alle Camere, di prevedere un passaggio informativo obbligatorio, come condizione di procedibilità in caso di separazione personale dei coniugi, dove questi ultimi vengono adeguatamente informati, così come richiesto dalle normativa sovranazionale recepita dal nostro ordinamento, della opportunità che i coniugi in lite hanno nell'affrontare la separazione attraverso un percorso di mediazione familiare, dove viene rappresentato loro cosa succede se si intraprende tale percorso e cosa invece accade se si intraprende il percorso giudiziario.
Dott.ssa Teodora Tiziana Rizzo
Presidente nazionale INAMEF